Longarone – Casso – Erto – Lago di Barcis

Itinerario che si snoda tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, da Longarone e la diga del Vajont, ai piccoli paesi di Casso e Erto, fino al lago di Barcis famoso per il particolare colore delle sue acque.

Longarone e la Diga del Vajont

Raggiungiamo Longarone percorrendo l’autostrada A27 fino alla fine e poi seguendo le indicazioni per Longarone.

Longarone è detta anche città del gelato: qui è stata fatta la prima fiera del gelato, ed è sede della Mostra Internazionale del Gelato Artigianale, oltre ad essere presenti diverse gelaterie sparse per il paese.

Longarone è tristemente nota per il disastro della diga del Vajont del 9 Ottobre 1963. Quella sera si staccò una frana dal monte Toc, e l’onda anomala che si creò a partire dal bacino della diga, sommerse completamente  il  paese, portando via costruzioni e vite.

Dal terrazzo panoramico vicino al Museo del Vajont si ha una vista parziale della diga.

Longarone, diga del Vajont

Dopo la sosta a Longarone ci siamo diretti verso la diga.

Durante i fine settimana ci sono visite guidate che partono regolarmente e si può entrare e visitare il coronamento della diga.
Grazie ai pannelli informativi scopriamo che noi vediamo solo 60 metri dei 262 delle diga. E di colpo si capisce la portata della frana scesa dal Monte Toc il 9 Ottobre del 1963.
La diga del Vajont

Casso e Erto

Dalla diga si raggiunge subito Casso, piccolo paese in parte disabitato. Alcune case sono state restaurate da emigranti che tornano ogni tanto a Casso.
Vale la pena fare una piccola sosta per girare nelle piccole stradine del paese e ammirare il panorama che si gode da li.
Casso, Pordenone, Vajont
Dopo Casso, ci si dirige verso Erto, a pochi chilometri da li.
Erto è stata toccata in maniera significativa dall’onda del Vajont, ed è palese il contrasto tra la vecchia Erto e la nuova Erto. Nella vecchia Erto una parte delle costruzioni sono state recuperate, ed altre sono in corso di sistemazione.
Erto, Vajont
Il caratteristico campanile di Erto vecchia.

Verso il lago di Barcis

 Da Erto continuiamo la nostra gita prendendo direzione Barcis.
Consigliamo di fare la strada con calma: molto bella e panoramica, e per un lungo tratto costeggia il torrente Cellina.
Verso Barcis, panorama
 Torrente Cellina, Verso Barcis

Barcis e l’omonimo lago

Il torrente Cellina si tuffa sul lago di Barcis, un lago artificiale nato intorno agli anni ’50 del 1900, per la produzione di energia elettrica.
Il lago è reso famoso, oltre che per la bella posizione in cui si trova, per il suo particolare colore azzurro.

Visitiamo la cittadina che ha un bel lungo lago dove poter fare una passeggiata.

Lago di Barcis, Friuli Venezia Giulia

Palazzo Mocenigo-Centi è l’edificio di maggior prestigio storico e architettonico della vallata. Costruito totalmente in pietra, ha un caratteristico è il doppio loggiato.
Il palazzo è proprio lungo il lago.

Lago di Barcis, Friuli Venezia Giulia

Lago di Barcis, Friuli Venezia Giulia

Passeggiando (o spostandosi in auto) si può raggiungere la vecchia strada della Valcellina, e si apre ai nostri occhi uno splendido panorama.

Poco più avanti si può prendere il sentiero del Dint, che porta su diversi punti panoramici, sul lago e sulla Forra del Cellina. I primi due punti panoramici sono raggiungibili in pochissimo tempo e sono da non perdere!

Lago di Barcis, Friuli Venezia Giulia

Lago di Barcis, Friuli Venezia Giulia

Finita la nostra giornata facciamo ritorno verso l’Agriturismo Ca’ Marcello prendendo l’autostrada A28.

Nota: le foto sono state scattate in due gite diverse fatte durante il periodo autunnale. E’ innegabile che col sole questi paesaggi sono favolosi, considerando anche gli splendidi colori autunnali.